12-01-2515

Ritorno a Safeport. Come tornare a casa, riprendere la solita vita, toglier la polvere accumulata sui ripiani, metter musica ad allietare i muri freddi dell'officina. Per qualche tempo, mesi fa, sapevo di trovare ritorni differenti, ero certa di diversi arrivi. Tutto muta ed io, ora, considero sollievo il silenzio che mi attende,  accogliente il logo acido e muto che mi sovrasta, promessa e risposta, nel medesimo tempo, dolore mai sopito e voglia di non arrendersi, che sanno di officina e motori.
Siamo stati fermi su Victory a riparare la Almost, avevo il terrore di scendere, non volevo che riconoscessero in me la strega fuggita anni fa, non ho praticamente mai lasciato la sala macchine.
La missione per la Drilling presenta ogni giorno un aspetto spiacevolmente inconsueto. Senza gravità, l'asteroide di cui ci dobbiamo occupare, ora si dirige nel Rim, potrebbe schiantarsi su un pianeta e devastare tutto, dobbiamo farlo saltare, la prima ricognizione si è conclusa in maniera inaspettata, con noi che seminavamo i culi blu. Non dei blues qualsiasi, ma Wolfe in persona, con la sua ciurma di poveri sottoposti.  Red gli ha disintegrato i siluri, poi gli abbiamo dato pastina con due scarburate di booster e una manovrina mica male. Se Wolfe sapesse chi si è lasciato sfuggire sarebbe ancora più rammaricato di come lo deve essere stato vedendosi smollare con relativa facilità.
Solo sentire la voce dell'ammiraglio che richiedeva il numero della nave e l'elenco dell'equipaggio mi ha fatto rizzare i capelli, più del solito, almeno. La mia preoccupazione non era per me, ma per chi avevo intorno, sarebbero stati definiti colpevoli solo perchè c'ero io, avrebbero passato casini solo per aver scelto me come meccanico e non un altro, magari senza taglie. Questo è stato il mio primo pensiero: se ci abbordano fingo che mi abbiano catturata. Red, però, che è il capitano, il titolo è ben meritato, non ha detto nulla e li ha silurati. Così si fa. Io non posso che riflettere su quanto sia rischioso avermi intorno. Non devo scordarlo, non sono sola, per quanto posso, devo proteggere la mia famiglia, prima di me, prima di tutto. Non è solo dovere dato dal grado, ma necessità del mio animo, volontà della mia mente .... non solo questione di lavoro .... ma legame che va oltre, ben più a fondo dell'obbligo formale. 

Turbo Sun

05-01-2515

Scrivo ora, dopo aver guadagnato faticosamente il letto nel retro. Solo pochi giorni, di nuovo molti avvenimenti, o forse no, non molti, ma da ricordare. Lily è morta. Nathan l'ha uccisa, penso non siano mai andati d'accordo, ma fino a questo punto non pensavo che lui arrivasse, in fondo, siamo noi i cattivi, quelli con cui in effetti non ci voleva avere a che fare. Eppure, lui è vivo e Lily no. Alle volte ci si dovrebbe riflettere su sti dettagli. Smitthy, il gatto di lei, è rimasto al C-Dog, gli ho messo cuccetta e ciotola dietro il vecchio bancone. Non ho mai pensato che avremmo avuto vita lunga, dato il lavoro che facciamo, ma ogni mese uno della famiglia ci lascia le penne. Tanto dolore per nulla.
Sono andata con le scimmie a Maracay. Avrei voluto fare un salto a Las rosas, ma non volevo metter nei casini quelli della nave, Anya mi ha detto che lei era una brava ragazza della Blue Sun e che finito il lavoro comune avrei dovuto far finta di non conoscerla. Ci sono rimasta male, ovvio che non metterei in imbarazzo nessuno, o tanto meno in difficoltà o pericolo chi ho intorno, la sua frase mi ha messo infinita tristezza. Anche io sono una brava ragazza del C-Dog, ma non le ho detto di non salutarmi. Come è labile il confine tra legge e giustizia. Alla fine della missione insieme non se ne fa nulla. Troppo disorganizzati, Polly non ha voluto rischiare la sua ciurma, siamo tornati tutti a Safeport. Spero che alle scimmie vada bene.
L'equipaggio, poi ha un nuovo membro, Ivy, occhi gelidi e lingua tagliente, ma alla fine si arrenderà a noi, lo so, sulle prime sono sempre tutti sulle loro, ma è solo questione di tempo.
Infine questa sera mi sono trovata Ms Williams ubriaca al C-Dog. Sembrava volesse un posto quieto dove non essere la Head di HP, ma solo Electra. In effetti, se sono arrivata a letto con tanta fatica in parte lo devo a lei, che dopo avermi fatto discorsi su lealtà, doveri, desideri e piaceri, mi ha trascinata a ballare. Esatto. Per lei era solo un mio insulso timore il fatto che tutto subito non volessi. Come se fosse un mio capriccio da bambina, un mio impuntarmi su una questione per nulla dimostrata.
Peccato che invece, fosse solo un semplice esplicarle quali fossero i miei limiti, per altro visibili.  Ma, idiota io, mi sono sentita sfidata, ignorando esito e conseguenze del mio gesto, che conoscevo bene, ho testo il braccio, acconsentendo al ballo. Dopo qualche passo la mia gamba sinistra non ha retto, lei (ed io, ma lo sapevo già) si è arresa all'evidenza che non sarò mai una ballerina, io, per la mia superbia, sono stata punita con fitte che dal ginocchio mi risalgono lungo la schiena. Prima di uscire dall'officina, Electra ha concluso con uno "ti chiedo scusa ora se non riuscirò a mantenere le cose dette". Per me è stata come un'ammissione, quella che in fondo mi attendevo, senza volerlo, o magari consapevole, mi ha messa in guardia. No HP non è sicuro. 

Dancing Sun