12-12-2514

Sono al Cyber Dog, di nuovo, altra notte al buio della baraccata, sotto la pesante coperta che ho comprato al black market. Pioggia battente e freddo oltre i muri del mio rifugio. I giorni sono passati, a volte con lentezza estenuante, a volte rapidi come lampi, attendiamo che Polly torni, Opal come prevedevo non ha retto, ora probabilmente ci odia, ma come biasimarla? Magari ha pure compreso almeno in parte, ma non è bastato. Intanto io ho continuato a sistemare, ho fatto qualche lavoretto, ho bevuto rum e parlato poco.
Due giorni fa ecco che di nuovo arrivano le news a guastare una monotonia che, alla fine, neanche mi dispiaceva troppo: la Flotta ha messo una taglia per chi porti informazioni o aiuti a catturare Eir o me. Una taglia, hai capito? Alle volte penso che cerchino qualcun altro, non possono considerarmi una criminale solo perché ho cercato di aiutare chi non la pensa come loro. O forse possono, in effetti. Ma sai, non fa differenza, non mi sono preoccupata o spaventata, nessun brivido di timore lungo la schiena, ho letto, constatato, sospirato e guardato altrove. Davvero è strano, fosse successo tempo fa mi sarei nascosta nel punto più recondito del Verse, non lo so, ora ho solo pensato che non avrei mai immaginato di aver valore per gli Alleati, credevo di essere una goccia, come quelle che ricadono qui su Safeport, un granello di polvere nell'aria. Ma certo, lo sono, loro mi credono chissà quanto utile, o solo vogliono condannare qualcuno, che fa sempre figo, ma non sono che piccola tessera di un mosaico che scorre lungo l'universo e che loro non riescono a percepire nella sua completezza. Potrebbero prendere infinite tessere senza capire.
Se prima immaginavo che mi avrebbero arrestata o cercata, ora ne ho la certezza.
In compenso, alle volte per una notizia poco piacevole, ne segue una che solleva lo spirito: da recruit a soldier. Questo è più importante di mille taglie. 
Questo è il primo motivo per cui sono pronta a non arrendermi: la mia famiglia.

Wanted Sun

04-12-2514

Questa non posso esimermi dallo scriverla.
Ieri sera ero alla Sunset tower, gli altri stavano per imbarcarsi alla volta di Greenfield, inutile aggiunger quanto io fossi preoccupata, da un lato e saccata dall'altro, per non potermi aggiungere all'equipaggio, dunque eravamo lì al dock ad attendere che finissero di caricare la stiva della nave, quando si piazza una super nave e ne scende un branco di blues, ma non normali, che lì neanche saprebbero arrivarci i culi blu...mi è venuto subito l'istinto di nascondermi, anche se di certo l'Alleanza non si scomoda mica a venirmi a prendere ....
Ho osservato meglio e, guardando le divise che indossavano, mi si è gelato il sangue, più di quel che già aveva fatto il tempo trascorso sotto il diluvio su quel dock, era come ritrovarsi in guerra, anni fa, le divise erano quelle di allora, poi un uomo, se posso definirlo così, consumato di radiazioni e lucente di metallo è sceso qualche attimo ... il capitano Stevenson. Un blues, abbandonato dai suoi che è sopravvissuto agli indipendentisti ed ha giurato vendetta alla flotta. Non mi piace lo stesso, resta sempre un fottuto alleato con una divisa blu, solo più consumata, odia loro, odia noi. Unico pregio è che per ogni milite dei loro preso, quello paga. Allora non è vero che non valgono nulla quelli della flotta alleata.
Comunque, alla fine, tutti quelli che danno per morti prima o poi tornano ... ora i culi blu varranno pure qualche dollaro, ma per il resto continuano a non prenderci mai.

Sun 

02-12-2514

E' notte fonda, il silenzio ora è quasi totale, io sono nel retro del Cyber Dog. Ci sono due cose che mi rimbalzano in mente, contrasto di sentimenti tale, che nessuno dei due pensieri trova completezza, sporcato dall'altro. Primo: gioia. Secondo: tristezza. Motivi che non si sfiorano, universi di distanza, spazio e pianeti che non coincidono. Qui ho aperto l'officina, sì, ce l'ho fatta, ho dato gli ultimi ritocchi ieri, oggi ho tirato su la serranda. L'insegna del vecchio Cyber Dog è tornata ad illuminarsi. Certo ora ci riparo motori, ma molti sono passati a darci un'occhiata, a sfiorare il vecchio bancone che ho conservato. Mi hanno chiesto del mio vecchio, che riposi in pace, qualcuno si è pure commosso, io avrei voluto che ci fosse Liberty al mio fianco.
Proprio per loro due ho aperto questo posto, a memoria di chi non ha visto la guerra finire, ad indicare che, se si vuole, si può fare qualcosa di più che stare a guardare.
Dunque gioia, ero soddisfatta, sfinita, ma completa, guardavo l'insegna e mi dicevo:"ben fatto". Poi ci sono stati i brindisi, il cibo, le canzoni e la festa. Tutti i pensieri tristi se ne sono andati a dormire molto prima di me, mi rivedo con un sorriso stanco mentre sollevo bicchierini di rum.
Poi ci sono stati gli ultimi cori e i saluti, uno per uno, sono spariti tutti nei meandri della Baraccata ed io sono rimasta da sola a guardare l'officina. Ho chiuso la serranda e me ne sono andata nel retro, dove sto ora, sdraiata nel letto con la schiena contro la parete fredda, sotto una pesante coperta. 
Sento la pioggia sul tetto del locale, silenzio e buio. I miei pensieri, addormentati sino ad ora, si sono svegliati belli arzilli, e saltellano nella mia mente, costringendola a non fermarsi.
Dopo la gioia ecco che torna la tristezza. Non sono per Liberty, che resta ferita aperta in un cuore che pure, senza volerlo, continua a pulsare, ma anche per la situazione in cui siamo. Dopo St. Andrew il Core si è sperticato in lacrime commosse per i 3 bambini morti nell'attacco. Dire che io non sia triste per loro sarebbe una bugia, ogni vita innocente è importante, ogni goccia di sangue dovrebbe essere conservata il più a lungo possibile. Se fosse possibile, ovviamente. Non lo è stato, il rammarico e la tristezza ci sono, più di quella che tutti i corer hanno provato per i migliaia di bambini sterminati durante i bombardamenti. Per loro non ci sono state parole, non ci sono stati comunicati, non ci sono stati volti indignati sugli schermi delle news, solo pianti di madri e silenzio dei padri, sempre che loro siano sopravvissuti. Non voglio lasciare intendere che sia giusto, quindi per pareggiare i conti. No, mai. Non è giusto uccidere, non è corretto sentirsi in potere di disporre delle vite altrui. Non sarebbe cosa da farsi, se solo ascoltassero le parole di chiede da anni un po' di giustizia. Se solo avessero voluto vedere il dolore per la morte dei primi 3 bambini del rim, sotto alle loro bombe, se solo un minimo di rimorso li avesse sfiorati, noi non avremmo inteso che l'unico modo per farli ascoltare, sia agire nella medesima loro maniera. Eppure io, di fare come loro, me ne rammarico, ecco perchè questa sera penso ai bambini loro che non ci sono più, perchè noi non siamo come loro. 
Come si può non voler vedere? come ci si può ostinare a non comprendere?
Gioia e tristezza restano. Io andrò avanti, non ho più lacrime per piangere i morti, a chi continua a cadere per l'una o l'altra causa, sicuramente non sarà morto invano.

Sun senza pianto

30-11-2514

Abbiamo lasciato St. Andrew. Le cose sono andate bene per noi questa volta.
Persino io ho aiutato, disattivando il sistema di comunicazioni prima ed il quadro generale dell'illuminazione poi, le telecamere, quelle bastarde, hanno continuato ad andare, ma al buio poco importava. Dal mio cantuccio in fondo al thor ho solo scorto il riverbero delle fiamme e sentito i colpi esplosi intorno a me, ma poco mi interessavano i cacciatori di Corona a cui abbiamo offerto una battuta estemporanea, insomma, quella era la loro attività, quella è stata la loro morte.
Cacciati i cacciatori, le terre torneranno a chi le usa per sfamarsi, non a chi le tiene solo per un gioco crudele.
Di nuovo mi sono persa a riflettere sul fatto che anche qui l'Alleanza avrebbe potuto fare, invece ha migliorato giusto il pezzettino di terra su cui intendeva stare, senza badare se fosse un danno per altri, senza considerare le condizioni di vita altrui. I corer non vanno più in là del loro naso.
La gente di qui è calorosa e generosa, pronta ad accogliere chi arriva in pace e chiedendo il permesso.
Ma come al solito sono cose di poco conto, noi non siamo nulla ai loro occhi, come erbacce da estirpare per avere un bel prato. Opal era con noi. Non so dove fosse piazzata, ma non so quanto sia stata una buona idea averla al seguito. Non capirà, non è la sua guerra, non siamo la sua famiglia, avremmo potuto, ma temo che non la vedrò sovente come speravo.
Ribadisco ancora, siamo in guerra, questa sera più che mai l'ho percepito, per la prima volta non ero solo a sentirne i riverberi, ma ero in mezzo, dunque davvero posso fare meglio, sicuramente riuscirò fare di più: non avrò pace sino a che di blu restino solo i cieli stellati e le acque profonde. 

Sun hunter's hunter

23-11-2514

Colin Geary è colpevole di omicidio. Non solo hanno pubblicato il nome, ma lo hanno giudicato in torto, tanto da congedarlo. Non ho reagito alla notizia. Non ho commentato. Non mi vendicherò. Non mi darebbe soddisfazione vera. Solo altro dolore e rancore per quel che è stato. Ha ragione Klaus, i morti dovrebbero restare tali, dato che è proprio lui che i DD eliminarono tempo addietro. Questa è la legge del contrappasso, seppure sia sin troppo dura per noi, sempre. La proporzione dovrebbe esser similare, invece i conti non tornano, quanti di loro? E quanti di noi? No, non contrappasso, ma semplice ingiustizia, perpetrata da chi ci si riveste di parole come legalità e rettitudine. Tutto subito avrei voluto averlo davanti, per sfogare il dolore che non vuole andarsene, ma poi ho pensato: Lib non tornerà, comunque.
Lavoro e rum. Qualche parola con gli altri, che mi guardano comprensivi, ma nulla mi da veramente gioia. Non più. Ho finito le lacrime, a parte poche e silenziose che mi scendono di sera quando guardo il cielo. 
Ora mi dedico al lavoro, sto risistemando il vecchio Cyber Dog, non più saloon, ma officina, ho già le attrezzature, domani mi metterò a ripulire la vecchia insegna, ho anche sistemato il retro perché io ci possa vivere se non ci sono navi dei DD al porto. 
Poi sarà la volta del laboratorio informatico, ho già preso accordi, appena ho abbastanza soldi concludo gli acquisti e sono pronta. 
Arrivo di sera e sono sfinita, meglio, non ho tempo di pensare troppo, dato che il sonno arriva repentino.
Tra qualche giorno si riparte per St Andrew, il calore dei compaesani di Polly mi ha scaldato il cuore anche quando fuori c'era una temperatura sin troppo bassa perché io possa apprezzarla, quindi son contenta di ripartire, ci sarà da fare, io sono pronta.

Sun futura commerciante 

22-11-2514

Mi sono decisa ad uscire dal mio antro caldo e buio, gli altri mi sorridono calorosi, gentilezza che sbuca al posto di parole, inutili in fondo, meglio sapere che silenziosamente ho gente intorno che mi comprende, Ma non è tempo per stare a soffrire in silenzio e lungamente. Quando sono uscita è stato perché non sarebbe stato giusto per Lib restare a non fare nulla in eterno, le lacrime non migliorano il mondo, neanche lo annaffiano, se no avremmo molti più terreni fertili, date quelle cadute in tutti questi anni. Le scalette sono state faticose come mai prima, non riesco a stare in cabina, c'è ancora il profumo di lei, per ora prendo quel che occorre e me ne sto in sala macchine a dormire, ma oggi, alla fine sono arrivata sino alla mensa, parlare con gli altri mi ha alleggerito lo spirito. Basta lacrime, ora occorre fare, perché non ci siano sono dolorosi pensieri, ma anche azioni positive. Certo non è semplice, ma ci devo almeno provare.
Siamo a St. Andrews. Due nuovi tra noi ed io che cerco di essere il più impegnata possibile, evito di parlarne, di pensarci, ma poi, quando mi ritrovo di nuovo sola, non riesco a trattenere le lacrime. Ci ho provato, ma ogni pensiero mi riporta a lei, così come tutto quello che ho intorno.
Ho seguito gli altri a dare una mano ai Saints, parenti ed amici di Polly. Terre occupate da chi di caccia ci si diletta, invece che lasciarla a chi ci sopravvive. Siamo in guerra. Per qualche tempo avevo sperato di no. Ma poi perché sperare in cosa così assurda? Siamo sottomessi, sfruttati, sopraffatti non c'è pace da desiderare se è così. Siamo in guerra. Non lo scorderò più.  

Sun gelata sia nel corpo che nel animo

20-11-2514

Liberty è morta. 
Ieri, tornata a Safeport, come se non fosse sufficiente l'incontro con Wolfe, è apparsa la notizia sulle news. L'ho letta non so quante volte. 
Non è vero, non è vero non è vero, continuavo a ripetermi, domani Lib uscirà e ci ritroveremo e la coprirò di baci e le dirò di non farmi mai più spaventare così.
No.... Di nuovo rileggo la notizia: è vero. 
Per qualche attimo mi è sembrato di sprofondare in una voragine, non solo una crepa, ma chilometri nelle viscere del nulla. Lib è morta. Non tornerà, non sentirò più le sue labbra sulle mie. Nessun giorno di nuovo a bere rum, nessun materasso di Jimbo da provare, nessun futuro, nè calzetta nella veranda.
Lo sapevo: quel che si ha di splendido dura poco, ma così, no. Molti sono i morti di cui conservo ricordo, ma lei, non doveva finire così. Dopo tutto il dolore patito, avrebbe meritato di vedere una nuova alba, colore dell'Indipendenza e non blu di alleanza.
Non li perdonerò mai, nessuno, non perchè io sono tanto egoista da essere offesa solo per lei, ma perchè di nuovo hanno dimostrato la loro vera natura, di nuovo hanno tirato giù la maschera. Assassini autorizzati.
Ho perso il sorriso che a fatica avevo riconquistato dopo la guerra, non lo ritroverò più, non così, ci saranno motivi per cui ridere, ma la parte di me legata a lei, è morta con Lib. Buona parte di me è morta con coloro a cui ho voluto bene. Volevano farmi cambiare? Ci sono riusciti.
Mi volevano pronta a tutto? Ora lo sono. Goccia, l'ultima, in un vaso di lacrime per coloro che non ci sono più, ha fatto superare il limite per il mio animo. Sento che sono ancora carne e sangue, ma percepisco solo polvere trattenuta unita dal pianto. Guardo il bracciale di Lib al mio polso destro. Metallo freddo a ricordare cuore caldo ora immoto. La via, prima così chiara, ora è svanita. La flotta ha strappato l'ultimo brandello di pace dal mio cuore. Lotterò perché il mio pianto sia l'ultimo, non solo per ricordare lei, ma per chi dopo di me amerà qualcuno, perché non gli venga strappato via solo perché sconosciuti hanno deciso che non merita di vivere.
Torno a guardare le news, vorrei cambiassero, vorrei cancellarle, per eliminare quel che è accaduto, per tornare indietro, per riaverla accanto. Perchè non l'ho seguita quando se n'è andata dicendo che tornava presto? Perchè non sono riuscita a proteggerla neanche da se stessa? Perchè non le ho dato un bacio in più? se solo avessi saputo ..... l'avrei trattenuta, l'avrei fermata, avrei fatto un modo che tornasse.
Ma è passato, già, passato, un battito di ciglia e già il presente è dietro di me, Liberty, il suo sorriso, il suo fare, tutto è dietro di me, davanti solo la sala macchine che asciuga le mie lacrime con il suo calore.

Sun per sempre di Lib

Per sempre ed oltre.

19-11-2514


Guardo lo spazio intorno e non mi è mai sembrato tanto limitato e piccolo.
Questa mattina, quando sono arrivata ad HP, ero quasi felice. 
Dopo domani avrò di nuovo Liberty al mio fianco, stasera in teoria ero sulla Mistress per fare da meccanico per i fighetti del Core.
Ora, no, non sono felice. Mi è bastato percorrere lo spazioporto del HallPoint, incrociare la figura di Opal e trovarmi accanto all'ammiraglio Wolfe. Mi si è gelato il sangue, per una frazione di secondo ho sperato che non mi riconoscesse, la frazione di secondo dopo avevo la certezza che sapeva chi ero. Opal mi ha difesa, a spada tratta pure, avrei voluto dirle di lasciare stare, di fare una faccia disgustata e di fare l'offesa, non difendermi, si è potenzialmente messa nei guai per me, non va bene.
Non va bene per lei, ovviamente, io le sono grata per un gesto inutile, ma che ha significati che stanno tra le pieghe delle parole. Non tutti l'avrebbero fatto, ingenuità, forse, bontà d'animo, sicuramente. 
Mi sento in colpa per lei, alle volte ci si trova in mezzo al caos senza volerlo.
Dovrei preoccuparmi di me, non di lei. Direi che sono ricercata.
Wolfe è stato chiaro, prima o poi arresterà anche me, come hanno fatto con Liberty. 
Avrei voluto gridargli in faccia tutto l'odio per gente come lui, tutto il dolore di questi anni, tutta la sofferenza di chi non ha voce, pianeti dominati prima da padroni schiavisti, ora dall'Alleanza, e nulla è cambiato.
Dov'è il miglioramento per Meili? la gente è sfruttata, turni massacranti, morti sospette, nessuno dell'Alleanza c'è in quei casi, ma ecco che spunta per bombardare i ribelli. Ecco l'Alleanza, dura e forte solo con chi può permetterselo, dato che ci va a tavola con chi comanda e sfrutta.
Se prima della guerra fossero arrivati gli alleati a chiedere alla gente delle baracche di unirsi per un universo migliore ora staremmo tutti meglio, ma loro hanno chiesto ai padroni. Ed ecco dove siamo finiti.
Non vedo l'ora sia dopo domani. Lib mi manca, ogni istante, solo il pensiero mi toglie il fiato. Dopo domani sarò di nuovo felice, anche se ho l'Alleanza alle costole, anche se ho dovuto licenziarmi, anche se Electra mi ha scritto che se passerò ad HP sarà costretta ad arrestarmi.
Quindi l'HP si è arreso ai culi blu. 

Sun la ricercata

15-11-2514


Nuovo giorno. Nuova missione.  Il core ha quel che servirebbe per il rim: un fertilizzante che darebbe nuova vita ai pianeti devastati, ma che ovviamente non vuole dare a chi ne ha bisogno a meno che non paghi. E paghi tanto s'intende.
Ma quei bastardi piuttosto che farlo portare via a noi, che lo volevamo usare per aiutare coloro che hanno la terra contaminata e sterile per le troppe bombe, hanno staccato le griglie protettive della nave che lo conteneva.

Non ho parole, ribadisco: l'Alleanza dovrebbe essere l'esatto contrario di quello che è ora, dovrebbe fare l'opposto di come agisce, ma come spiegarlo? come farlo capire a quegli idioti? non si può, non ascoltano, non la voce della povera gente.
Già i padroni con i soldi invece li sentono sì. Ecco come va. 
Quindi i pianeti devastati restano tali. La gente lì continuerà a morir di fame e tutti potranno dire a gran voce: Grazie culi blu.

Sun mancata coltivatrice diretta

14-11-2514

L'hanno arrestata, ecco, dopo giorni di ansia e ricerche senza sosta, pianeta dopo pianeta, ora so dove si trova e non poteva essere peggio, non hanno detto nulla ed il processo si è già svolto. 
Colpevole, ovviamente, non avrei avuto dubbi in merito, dato che non le è stato concesso neanche di poter vedere un avvocato per difendersi.
Ora dicono che è a Oak Town, spero che non sia a Fargate invece. 
Oh Lib, resisti, te ne prego, io son qui ad attenderti, tutti ti aspettiamo con ansia. 
Maledizione ai culi blu, maledizione a questa cazzo di vita senza mai un istante di tregua.
Ci saranno mai per noi lidi tranquilli che non si sgretolino dopo qualche istante?
Il sangue ribolle nelle vene, la guerra non è finita, lo sapevo prima, ne ho un'ulteriore conferma ora, quando ho accettato di entrare nei DD ho scelto di lottare, perché queste cose non accadano più alle generazioni future, perché, comunque, sempre e dovunque si riceva rispetto e non solo disprezzo.
Non una scelta, un dovere, e l'arresto di Lib non è che un punto in più al elenco delle motivazioni, che già ha le dimensioni di un tomo antico.
Lib resisti, resisti. 

Sun disperata per la sua querida

10-11-2514

Ieri notte Lib non è tornata, dopo aver lasciato il Crook è venuta con me alla baraccata, ma poi ha detto che aveva da fare e mi ha lasciata lì.
Sono preoccupata, non dovrei, sa badare a sè. Non riesco a pensare ad altro che a lei che si allontana e mi fa un sorriso dicendomi " a dopo". Io mi sono addormentata tranquilla, ma non trovandola stamattina sono andata in panico. Non mi ha lasciato alcun messaggio, il cortex non dà cenni di vita. Non va bene, ho guardato ovunque, al porto, al Crook, al Black Market, ho girato quasi tutta la Baraccata, non è al covo....ma dove sei finita querida? Ogni istante senza di te è come un'eternità dolorosa. 

Sun

06-11-2415

Sto lasciando la nebbia di Cap City, ho riso così tanto con Zoya e Joe (Dragan), che neanche mi è pesato starmene ad attendere il carico in quel posto orribile. Eravamo con la DickFrick e quindi è toccato a Polly, fare la parte di intrattenimento corer e formalità da sbrigare. L'abbiamo sentito sbraitare, ovviamente a ragione, contro quelli della Blue Sun, ma noi ci siamo concentrati sul carico, ridacchiando e fingendo che i corer su quel tetto neanche esistessero. Se ci penso ora mi viene ancora male alle guance, non penso che sarebbe così divertente vivere, se fossi una corer. Gente come noi non se ne trova mica!!!!

Sun con addominali nuovi a forza di risate

04-11-2514

Quando si viene a conoscenza di qualcosa, poi non si può tornare a far finta di nulla, scordandosi di saperla. Alle volte, bastano due parole, a far sì che il mondo non sia mai più quello del istante in cui esse dovevano ancora essere dette.
Dico questo perché oggi, prima di sentire le due parole che ti dicevo poco fa, il mio mondo era diverso da ora, vedevo il Verse come ora non lo posso vedere più. Non mi dispiace, la conoscenza è sempre illuminazione, dilatarsi di neuroni verso una diversa supposizione, pieghe dell'anima che ora appaiono come piane levigate dal vento del sapere. 
Sono su Safeport da alcuni giorni, da ieri mi trovo fuori Sunset Tower, a sistemare una nave sconosciuta in una piana deserta davvero difficile da raggiungere. Oggi ero sul punto di finire, quando spuntano Lib ed Eir. Che bella sorpresa!! Pensavo di starmene sola tutto il tempo.
Ma loro sono strane, le prime parole che si scambiano non le capisco, come se concludessero un discorso di cui io non so l'argomento. Poi Lib mi si siede accanto ed Eir mi guarda, come se fosse lì a godersi non si sa bene quale spettacolo. Io le guardo dubbiosa ed incuriosita.
"Ti ricordi quando ho detto che cercavamo di fare qualcosa per dare una mano?" così inizia il discorso di Lib, "bhè, in effetti facciamo qualcosina di più, noi apparteniamo ai Dust Devils, e vorremmo che ti unissi a noi" così si conclude. Silenzio. Incredulità. Panico. Gioia, immensa.
Io e loro, le guardo, subito non ci credo, non per loro, ma per me: i DD hanno chiesto a me, proprio a me di unirmi a loro. Impossibile. I volti altrui in attesa di risposta da parte mia, però, dicono il contrario.
Accetto, non rifiuta un onore simile.
Per anni sono stata sul limitare del agire, sul bordo del fare, sul confine dell'azione, ho aiutato come potevo durante la guerra, ma non l'ho combattuta davvero, ho lottato contro l'Alleanza, senza mai allontanarmi troppo da officine o sale motori, non sono mai stata una persona dedita all'azione militare, mi son sempre detta che, per quanto buon meccanico, non avevo comunque il fisico per fare qualcosa di diverso. Milioni di volte ho maledetto la mia gamba che mi rendeva solo una zoppa aggiusta tutto. Ero davvero convinta di aver dato il massimo, ma soprattutto vedevo Dust Devils e Freedom Gunners, come organizzazioni mitiche e lontane, coloro che davvero fanno qualcosa, senza paura, determinati e sicuri, non come la gente comune, che si lamenta e tira avanti senza agire. Non avrei mai pensato di incrociare la via di gente così speciale, nè avrei mai immaginato che potessero interessarsi a me, non pensavo di esserne all'altezza. Invece ora so di essere in uno dei loro covi, in uno dei nostri covi.

Sun diavoletto incredulo