20-09-2514


Ero a fare un lavoro volante, uno dei tanti, uno dei soliti, non pretendevo altro che un guasto non troppo complesso ed una paga decente, invece devo ricordarmi di attendermi sempre l'imprevedibile.
Prima la ragazza con cui ho trattato il lavoro mi nomina Cliff, poi mi offre un lavoro.
Eh già, andiamo con ordine, sentire Djeval sulle labbra di una sconosciuta mi ha riempito di gioia, non per particolare affetto verso di lui, ma perchè alla fine fa sempre piacere che, chi credevi, come tanti, morto sotto ai bombardamenti, invece ce l'ha fatta. Ricordo quando ci litigavamo i pezzi, o ce li scambiavamo, le auto rubato e truccate, tempi che sembrano una pellicola sbiadita della Terra che fu, da quanto mi sembrano irreali e sfuggenti. Miseria e allegria, falò per il 28 settembre e incendi per i bombardamenti, vittorie e sconfitte, sogni e realtà, lo sciabordio della palude contro le barche di legno e la pioggia sui tetti accartocciati di Las Rosas quando ci dissero che tutto era finito. Tutto si accavalla mentre mi tornano in mente immagini vive ed accese, quasi mi manca il fiato. Per questo lo voglio citare, alle volte ricordare fa bene.
Ed ora il resto, che però non si discosta dal ricordare. Eh già. Troppe cose in poco tempo, la mia mente è confusa, il lavoro è al HallPoint, probabilmente accetterò, se le cose accadono c'è un motivo, come al solito a me tocca scoprirlo prima che mi sfugga il senso del tutto. Ma non è questo. No.
Ho seguito le ragazze della Almost a Meili. Commercio puro, nulla di più, per quanto le legga pure io le notizie e senta le voci che corrono. Ma ... quando mi sono trovata lì .... ecco che a sorpresa .... non armi per lavoro, ma per sostentamento di coloro che lottano, sono rimasta silenziosa ad ascoltare discorsi che esulavano dalla normalità di commercianti. Hanno offerto aiuto anche a chi, prima, era con gli altri. Alla fine,  anche qui,  l'alleanza si mostra per quello che è, non risparmia per gentilezza, ma solo se è utile ai propri scopi, oppure rade al suolo, metodo rapido per non aver più chi ti da contro.
Suppongo che presto lo capiranno anche gli abitanti di Meili.
Vedevo quella gente, disperata, ma ancora viva. Per quanto? Non avranno pietà di loro. Negli occhi dei più giovani ho visto il fervore di chi non conosce la guerra, negli occhi degli anziani ho rivisto lo sguardo di chi sa esattamente cosa è la guerra, ma si trova davanti a quell'unica strada. Strada che non avevano ancora percorso davvero, non come noi, dunque anche per loro è tempo di provare a ribellarsi. Vedremo.
Liberty, senza volerlo, mi ha dato la certezza che quelle di Jack non erano parole di quieto vivere, ma un sottinteso patto di solidarietà con chi ancora resiste: "siamo solo una ciurma di browncoat che fa dei commerci ed aiuta come può".  E queste parole erano forse le migliori che potessi sentire.

Sun


19-09-2514

Mattina tranquilla, lavoro scorrevole.
Ieri mi è toccata visita medica con tanto di vaccino a seguito. Ma non voglio parlare del vaccino, bensì di due persone incontrate.
Uno conosciuto per caso alla baraccata, l'altra per dovere, dato che era la dottoressa di ieri.
Il primo scappava non so da chi e non mi interessa, quando mi ha chiesto di non rivelare il suo nascondiglio mi è sembrata cosa ovvia, in fondo se l'altro lo aveva perso erano affari suoi. Gli ho dato una sistemata alla moto quando alla fine è uscito allo scoperto e lui mi ha pure abbracciata concludendo che si prima o poi si sdebiterà. Mi ha fatto una piacevole impressione, per questo lo cito, di solito evito di entrare troppo in merito ai casini che succedono a Safeport e tutto subito ho temuto che mi sarei pentita ad aiutare uno sconosciuto fuggitivo, ma alla fine non è accaduto nulla. Ho il suo contatto. 
La donna invece, mi ha fatto tenerezza, si vedeva che si sentiva fuori posto ieri sera alla Almost, non ha detto neanche il suo paese di provenienza, cosa triste, perchè se non citi con orgoglio le tue origini, vuol dire che te ne vergogni o ne hai paura, ma l'accento era chiaramente non del Rim. Ho provato a fare conversazione dandole persino del lei per farla sentire a suo agio, ma a parte qualche sorriso, si è sempre mantenuta distante. Non penso fosse solo perchè era in versione professionale. Per questo i corer non riescono a comprenderci. Se ne stanno nei loro mondi senza mai provare a mischiarsi tra la gente diversa da loro, timorosi di esser tutti vittime potenziali di pazzi assassini. 
Forse noi abbiamo modi meno composti o raffinati, ma il Rim è pieno di gente che varrebbe la pena conoscere, non solo di persone da cui prendere le distanze, lo stesso penso valga per le zone del Core.
Dico penso, perchè quando ci sono andata, ci ho provato ad adattarmi e lo dico davvero, ci ho provato a farmi prender per buona, ma bastavano due parole e si è sempre alzato un muro di diffidenza di fronte a me, solo Laura è stata diversa, meno corer forse o semplicemente meno pronta a metterlo in mostra. 
Ma non serve cercare di adattarsi agli altri, bisognerebbe semplicemente provare a comprenderli ed accettarli per quello che sono.
Purtroppo sono millenni che si fa esattamente al contrario ed infatti si continua a combattere.
Ad ognuno la possibilità di scegliere da che parte stare, ma non a tutti la possibilità di essere quel che sono davvero.

Sun 

13-09-2514

Ieri sera ho incontrato il capitano Rooster (che Jack mi sa troppo confidenziale), per il posto di aiuto meccanico. Non ho mai avuto un lavoro fisso se non quando stavo nell'officina col vecchio. Ero titubante al inizio, ero abituata alla mia vita di cane randagio in giro per il Verse. Le parole di Jack non mi hanno stupita, sicuramente ne sono stata colpita. Dopo tanto tempo ho sentito vivo fervore nei suoi toni, differenti dalle troppe parole, arrese, che ho sentito in giro, lo so mi ero ripromessa un sacco di cose, un poco per volta le sto disattendendo tutte. Ma come posso fare finta di nulla?
Certo, sono solo pensieri comuni per far sì che l'equipaggio sia armonioso, ma dietro alle parole ci sono sempre fatti, magari ancora da venire, in attesa .... se fossero solo parole si sarebbero già perse nell'infinità del 'Verse, invece restano nella mente e nel cuore.
Comunque ora faccio l'aiuto meccanico per una nave che fa trasporti. Non c'è altro, se non che lavoro con Liberty, cosa non indifferente, ne sarà contenta, era un po' che mi diceva di contattare il capitano della Almost Home.
Pensiamo a iniettori e turbine, che di quelle son sicura, per il resto ... come ho detto a Jack, la guerra sarà finita quando avremo vinto.
Dunque inutile far finta di esser lontani da quei pensieri che invece son sempre lì ad aspettarti.

Sun

09-09-2514

Finalmente io e Liberty siamo riuscite a vederci, finalmente abbiamo avuto un po’ di tempo per noi. Troppo poco, ma splendido. Lasciato il saloon Lib mi ha portata poco fuori Oak Town. 
E perché? per mostrarmi la nostra nuova casa.
Lo so è incredibile, ed io che pensavo giusto ad una stanzetta per non dover stare sempre al saloon, invece ora potrò dire che ho di nuovo un posto dove tornare e qualcuno che mi attende o da aspettare. 
Come al solito il tempo con Lib è stato troppo poco, ma non si devono mai disprezzare i minuti di gioia, ho imparato che sono pochi, preziosi e facili da perdere.

Sun

06-09-2514


Partita con la Dickfrick, meccanico per un viaggio commerciale.  (Red Rey Klaus e Kirck).
Ho letto quel che hanno scritto sul fatto che l’alleanza aiuta la gente e le cellule indipendentiste no. Mica possono mettere una tendopoli come l’alleanza, se no li arrestano, mica possono svolazzare qui e lì o metter cartelli con scritto siamo più bravi noi, gli Indipendentisti agiscono, non stanno a darsi arie per cose che sono normali: c’è bisogno ci si aiuta, ma all’alleanza sta cosa sfugge e pensano che per ogni pagliuzza dataci ora noi dovremmo inchinarci a ringraziare …. (ma per la devastazione di prima cosa dovremmo fare una giravolta?!!?!?)
Meglio che mi concentri sui motori, avevo promesso a me stessa di non badare più a ste cose, invece mi vengono ancora i bollori.

Sun che ora fa molti profondi respiri e si dedica alla meditazione

05-09-2514


Serata con Lib, finalmente.
Quando ieri sera Liberty ha bussato alla mia porta, non pensavo fosse lei, è stata la sorpresa più gradita prima di partire. È bastato un bacio, non potevo più girarci intorno, alla prossima toccherà anche ai pantaloncini. 

Sun

04-09-2514

La pioggia non accenna a diminuire, ho lasciato Oak town per evitare il tornado. Leggevo le news, un soldato è stato rapito dai DD. Come sono ipocriti i comunicati dell’alleanza. Ma qualcuno ci crede o lo dicono solo per convincere se stessi che sono i buoni della situazione!?!!?!?! 
Se un pianeta, un gruppo di gente o un territorio, decidono di allearsi (mettendo su appunto l’Alleanza) prima si accordano, trovano regole comuni e basi di unione e confronto, almeno io la penso così, quando invece un gruppo di gente bombarda, invade ed impone le leggi agli altri senza che abbiano voce in capitolo …. bhè per me non è alleanza, è occupazione. 
Ma vallo a spiegare ai Corer, convinti di averci salvato da chissà quale dramma esistenziale, non so …. 
Alle volte mi fan quasi tenerezza ….. o tristezza, a seconda di come mi sveglio!!!!!!

Sun 

01-09-2514

Liberty mi ha baciata 
Mai labbra di donna avevano sfiorato le mie. Mai avrei pensato che un solo bacio potesse avere un effetto tale. Ma alle volte le cose più inaspettate sono quelle che riescono meglio. 
Fossi su Victory ci avrebbero subito arrestate e trascinate al rogo, ma siamo a Safeport ed io sono al settimo cielo.

Sun, felice come non succedeva da troppo tempo

25-08-2514

Safeport.
Non ci venivo da un sacco e posso constatare che davvero ci sono cose che non cambiano nel tempo.
Stessi cunicoli, stessi figuri loschi, stessi locali malfamati ed ahimè stesse interminabili scalette per raggiungere le astronavi. Con Liberty al fianco mi è parso quasi piacevole avventurarmi tra mercanzia di dubbia provenienza e docks affollati. Almeno qui non ci sono divise blu a peggiorare ulteriormente il panorama.
Ricordo quando il vecchio mi portava al mercato nero e ammetto di avergli disubbidito a questo giro, non ero armata, sicuramente si sarà rivoltato nella tomba, ma se sono qui che scrivo vuol dire che non mi è accaduto nulla, vedremo alle prossime.
Liberty ha fatto una croce per la tomba di Rachel (che non era solo scomparsa purtroppo), è stato un atto molto gentile, i più neanche si fermano davanti alle morti di sconosciuti.

Sun

21-08-2514


Qualche giorno fa ho conosciuto una tipa decisa e simpatica di nome Jack
stavo guardando per un treno diretto a Jasonville, quando lei si è rivolta a me e mi ha regalato della carne secca, le son sembrata troppo magra, non ho replicato, ho intascato la carne e ringraziato, non si rifiuta mai del cibo, anche se qui da mangiare ce n’è sempre ed è fresco e buono. Il rum non è olio bruciato e questa è una cosa di non poco conto.  Qui sono tutti gentili e disponibili, non ci sono abituata, di solito tutti vogliono qualcosa in cambio. Jack mi ha detto che se cerco lavoro posso passare allo spazioporto che lei ha una nave per trasporti.
Oak Town mi piace, penso che mi fermerò per un po’.
Ieri, invece, al saloon ho conosciuto una ragazza, Alex, meccanico pure lei, disperata per la sparizione della sua fidanzata, tal Rachel, ho provato a consolarla, ma direi che è stato inutile. Il dolore è differente per ognuno, ma certo mi ha fatto tenerezza lei. Tutti durante la guerra hanno perso buona parte dei propri cari, difficilmente ormai il dolore è mostrato, invece lei, come fosse cosa assolutamente nuova e devastante sembrava sul punto di crollare sotto quel peso. 
Ma forse al dolore non ci si abitua mai davvero, si mettono maschere e veli per non mostrarlo, tutto qui.

Sun

12-08-2514


Questo pomeriggio ho conosciuto una ragazza di nome Liberty.
Ero lungo il fiume, da un sacco non mi fermavo poggiata ad un albero a pensare e lei è arrivata a cavallo, il suo fare schietto e deciso mi ha fatto pensare a secoli fa, a tempi che ormai definivo solo immagini sfocate. Mi sono ripromessa che non avrei più preso parte agli interminabili conflitti del genere umano. Ho poggiato la pistola, non sono mai stata un pistolero, è inutile difendersi. E poi da chi? No, se è un proiettile che porrà fine alla mia vita, non voglio portare con me altri, lasciando solo altro dolore. 
Il dire di lei ha risvegliato sentimenti in me che pensavo sopiti, mentre la sentivo parlare di guerra e di Fargate, deve essere stato orrendo, non penso sarei sopravvissuta a tanto, non avrei mai dovuto lamentarmi, i bombardamenti sono stati nulla in confronto.

Sun molto in colpa

06-08-2514

Alla fine ho lasciato la scatoletta per un pianeta che davvero è verde e rigoglioso. Sono arrivata allo spazioporto di Greenfield.

Sun

26-07-2514

Sono al Hallpoint da un po' di tempo, ma come al solito subisco l'effetto sardina, devo andarmene ed ho trovato un passaggio per il pianeta Greenfield, chissà com'è, dicono che sia molto verde e piacevole.
Mi ha convinto la mancanza di natura rigogliosa che è tipica degli skyplex, ogni tanto ripenso alle paludi, mi basterebbero un canneto ed uno stagno, invece qui ci sono solo metallo e cibo sintetico.
Guardo il Verse intorno e mi vengono in mente le mattine umide e nebbiose d'autunno, non fredde, ma ideali per osservare la natura svegliarsi, con una coperta pesante sulle spalle. Alle volte vorrei tornare ad allora, per non sapere, per non aver visto, per desiderare con la medesima intensità, per avere ancora tutte le possibilità che ora sono andate e sono diventate solo lacrime su un passato che ha disatteso ogni speranza. Eppure sono ancora qui, con tutte le maledizioni che mi sono lanciata contro per la mia inutilità quando un soldato in più non avrebbe fatto differenza, con tutte le maledizioni lanciate ai culi blu anche se non sono servite a molto, con la speranza di quel che ancora deve venire, quasi come in quelle mattine prima che tutto diventasse sangue e dolore.

Sun

19-06-2514

Permanenza a Seven Hills.

Lavoro per una miniera, a neanche due giorni di spazio c’è Hera. Ogni sera scruto quel pianeta nel cielo di fronte a me e piango: ci sono più miei amici lì, che in tutto lo spazio, ma non sono altro che polvere.
Non ho assistito alla battaglia di Serenity Valley, ero lontana, su una nave, a portare in salvo quanti cercavano vita e futuro altrove, non ho sentito gli echi dei bombardamenti o i lamenti di coloro che cadevano sotto al fuoco alleato. Ma ho il riverbero nelle orecchie, il dolore in petto e la tristezza in mente. Vedere ogni sera il luogo in cui si sono infranti i sogni di buona parte di noi, mi fa male, ma non ci sono solo lacrime. Ogni giorno mi alzo e mi ripeto che non può esser davvero tutto finito, i milioni di morti non possono essere stati inutili. Sicuramente c'è ancora qualcuno, vivo, da qualche parte, che crede nell'Indipendenza e io lo troverò.
Devo andarmene al più presto. 

Sun

27-01-2514

Happy birthday to you,
Happy birthday to you,
Happy birthday little Sunny,
Happy birthday to you!!!!!


29-11-2513

Son su Haven da un po'.
Ho lavorato ininterrottamente a macchinari obsoleti ed immensi, motori polverosi e rossi dal ferro che si estrae su questo pianeta. La paga è buona, si parla poco, la gente non ama raccontare i fatti propri, qui come altrove. Ogni cosa ha una vaga sfumatura di rosso, case, tetti, strade, persino le persone sembrano assumere tale tonalità e non per un sano colorito dato dalla permanenza al sole. 
Eppure anche qui, il silenzio di molti nasconde la voglia di sollevare la testa, questi anni di finto armistizio hanno mantenuto i carboni accesi sotto uno spesso strato di cenere. L'ho percepito negli sguardi e nei cenni di chi ho avuto intorno sino ad ora. Nessuno parla, ma quasi tutti hanno scritti in volto i propri pensieri, rughe dolorose ad increspare le fronti consumate da fatica del lavoro e del sopravvivere.
L'Indipendenza è lì che attende, chi di nuovo sarà il primo a sollevare la testa rispondendo al suo richiamo?
Io per ora rispondo alla chiamata dello spazio, mi sono fermata anche troppo tra polveri e metalli, ho già trovato un passaggio per Spacebird, un paio di settimane e sarò altrove.

Sun

10-09-2513

Alla fine mai disperare, ho cercato per un po' qualcosa da fare e alla fine ho trovato sia un passaggio che un lavoro per il futuro, pagano bene, non posso rifiutare, ottimo per un meccanico, soprattutto dopo i tempi di magra che mi son toccati. Poi sono stanca di vivere in questa scatoletta sospesa nel nulla, ho bisogno di terra, di aria profumata, di vento sulla pelle. 
Eiline ha trovato da lavorare qui, la cosa mi fa piacere, la vedo serena, ho il suo contatto, è tempo di salutarci. Spero che la vita le riservi buone cose, se le merita, io le devo la vita.
Prossima meta Haven.

Sun prossima alla partenza

28-06-2513

La mia gamba sinistra è rimasta inservibile per giorni, le fitte sono risalite ininterrottamente, lasciandomi senza fiato e priva di forze. Per qualche giorno non sono riuscita ad alzarmi, anche solo mettermi seduta era impresa faticosa, ma almeno non ero sola. Ora, comunque, con le stampelle riesco ad uscire, la gamba sinistra ancora non vuole assecondarmi, ma almeno il dolore è passato quasi del tutto. Devo trovare qualcosa da fare, Eiline non ha soldi ed i miei non bastano per due. 
Maledizione alla mia gamba, già di solito non è semplicissimo trovare lavoro, ora che neanche posso fare un passo senza stampelle, la cosa si fa ardua. Ma non devo lamentarmi, ce l'ho sempre fatta e passerà pure questa volta, non mi arrendo certo solo per una cosa del genere, non è la prima volta nè sarà l'ultima, avevo solo bisogno di lamentarmi un po'. Domani vedrò di darmi da fare.


Sun la strega molto zoppa (almeno la voglia di scherzare mi è rimasta)

31-05-2513

Lo sapevo che non dovevo fermarmi in questo posto di pazzi bigotti!
Ora che sono nascosta nella stiva di un firefly posso tirare un sospiro di sollievo. Sono bastati pochi segni perché mi considerassero quel che non sono: una strega. Lo fossi stata mi sarei sistemata la gamba, avrei protetto e salvato coloro che invece sono morti in guerra e, perché no, avrei anche aiutato di più a vincerlo il conflitto. Ma a quelli di Mother Mary non è bastato. I miei tatuaggi sono stati intesi come demoniache manifestazioni, la mia zoppia come punizione divina, solo il caso ha voluto che ora io non sia presso il rogo ad attendere d’essere fatta arrosto. 
Eiline, strega come me, ma soprattutto sarta eccellente ed invidiata, mi ha davvero aiutata nella fuga, avrei fatto davvero poca strada se fossi stata sola. Insieme siamo riuscite ad eludere quei bifolchi, insieme abbiamo rubato un calesse e siamo scappate, strisciando alla fine tra casse e scatole di una nave cargo in partenza. Solo ora che siamo nello spazio posso respirare davvero, senza più il terrore che mi brucino, certo forse ho preteso troppo dalla mia gamba sinistra, le fitte mi salgono lungo la schiena, ma ci penserò poi, per ora sono salva, e questo basta. 
Eiline dorme ed io guardo il vuoto intorno a me. 
Non penso che ritornerò su Victory.

Sun la strega

07-04-2513

Il lavoro qui a Tauron è quasi finito, io sono pronta a riprendere il viaggio, la vita di campagna mi è piaciuta,  a inizio ad esser stufa di aratri e zolle di terra nera. Chi al inizio mi guardava con sospetto, ora è dispiaciuto che io sia prossima a partire, gente semplice, di cui porterò nel cuore un buon ricordo. 
Quasi mai ci siamo trovati a parlare del passato, ma l’Indipendenza si nasconde ancora sotto la pelle di coloro che ora si occupano di agricoltura, invece che di guerra. Nessuno ha notato il mio marchio ed io mi son guardata bene dal togliere il bracciale di cuoio. Qui, come altrove, ho percepito che i pensieri sono differenti da quel che appare, ma nessuno sembra aver voglia di riprovare, la sconfitta è sulla bocca di tutti, le mani di buona parte della gente sono ancora sporche del sangue dei loro cari, la terra è ancora gonfia di lacrime. Ma ci siamo capiti comunque, ho stretto mani calorose quando ho detto che me ne andavo. Spero di tornare quando il Verse sarà libero. Spero di tornare.
Ho trovato un passaggio per Victory, conosco di fama quel posto, spero di non cacciarmi nei guai. Ma è giusto uno scalo veloce, non so neanche se mi cercherò qualcosa da fare, pensavo di trovare immediatamente un passaggio per Treesprings. 

Sun ... pronta a riprendere il viaggio.

15-02-2513

Quanto è passato? 
Spostamenti e ricerca di lavoro hanno assorbito i miei pensieri. Non si può vivere di soli ideali, ne sono consapevole, quindi è stato periodo intenso e mi sono concentrata su questioni più banali, come sopravvivere. Il viaggio è stato breve, in fondo sono solo a Tauron, era dalla guerra che non mi trovavo qui. A fatica ci si riprende, i segni sono visibili qui come da me, situazione simile, motivazioni differenti: questo pianeta è stato in parte risparmiato perché ricco di risorse naturali, noi di Richleaf, invece, essendo tra i primi pianeti a subire i bombardamenti, abbiamo avuto più tempo per rinascere. La situazione però non è che sia migliorata, i padroni di prima si sono accordati con quelli di ora, e chi sognava finalmente una nuova via per tutti e non per i soliti pochi, si è trovato come prima o forse anche peggio …. “dividono i servi, dividon gli armenti, si posano insieme sui campi cruenti d’un volgo disperso che nome non ha”…. i padroni hanno solo cambiato volto e divisa, gli altri sono morti. l’Indipendenza è stata solo una breve illusione? Tutto mi dice si sì, ma io non voglio arrendermi a questa insulsa affermazione. Dovrei non pensare al passato e concentrarmi sul oggi, ho trovato lavoro a riparare mezzi agricoli per due mesi a sostituire uno che è dentro, mi son pure trovata una stanzetta, potrei cercare subito un passaggio, ma non ho fretta. Ho bisogno di aria fresca e lavoro stancante, sento il profumo della terra all'imbrunire, sento la vita che ci prova a ritornare, anche se a fatica, troverò quel che cerco, magari non qui, magari non ora, ma sicuramente c'è, da qualche parte nel Verse.

Sun 

29-01-2513

In viaggio, di nuovo, in sala motori a pulire e ingrassare, almeno devo pagarmi solo i pasti, ho guardato fuori mentre lasciavo Maracay, ho pianto di nuovo, nessuno però lo ha notato dato il cantuccio buio della sala macchine che avevo scelto per rintanarmi. Prima meta una stazione orbitale e poi vedrò che passaggio trovo.
Dall'alto si vedono ancora i segni dei bombardamenti, e, solo a pensarci, mi è corso un brivido lungo la schiena. Ricordo ogni singola bomba esplosa a Las Rosas. Non potevo certo andare a combattere, di guerrieri zoppi se ne ricordano pochi nella storia, ma le guerre si fanno anche grazie a chi non fa l’eroe, io avevo il compito di metter al sicuro quanta più gente potevo, di riparare quel che occorreva agli Indipendentisti, non da sola ovviamente, ero una dei tanti che ha fatto quel che poteva.
Pochi sono sopravvissuti ai bombardamenti, i miei amici superstiti li posso contare sulle dita di una mano, ma ancor meno sono coloro che hanno raggiunto il cuore dei combattimenti, per loro non c’è bisogno di mani, non è tornato nessuno. Ma non pensiamo a quello che è stato, non così, almeno, dopo anni a fuggire e nascondermi, sono stanca di questa farsa, non è possibile che non ci sia più nessuno disposto a lottare per migliorare, per non dover più contare i crateri delle bombe al posto dei tetti delle case. Per questo ho ripreso il viaggio, non più fuga ma ricerca, i solchi e le ferite che ho visto sulle terre sotto di me sono stati solo l'ennesimo segno che non si può sottostare sempre alle ingiustizie. Ci saranno giorni migliori.

Buon viaggio Sun

27-01-2513

Buon compleanno Sun,
a casa dopo pressappoco due anni. Quasi non ci credo. Varcata la soglia ho pianto, odore di umido e di lillà, casa. Ho camminato nel silenzio dell’officina vuota, sfiorato il mio vecchio letto, prese le poche cose che ancora avevo lì da cui non volevo separarmi. Ho dormito nel letto del mio vecchio, ma, prima di chiudere gli occhi, ho pensato a lungo.
Sono stati anni eterni: prima la guerra che devasta il pianeta, poi il vecchio Buck che muore per il tifo, l’Alleanza che ci cercava, la fuga verso Safeport. I volti che ora di nuovo affollano le vie di Las Rosas non sono più quelli che conoscevo, loro in buona parte sono a Serenity Valley e non penso che torneranno.
Oggi guardavo il marchio sul mio polso sinistro, unico segno tangibile che mi ricordi che davvero abbiamo lottato per l’Indipendenza, non è stato un sogno … o un incubo.
Buona parte di coloro che erano con me allora, i ragazzi di Arcadia, discarica sud di Las Rosas, se non sono morti tra le baracche o nei combattimenti, allora sono da qualche parte a pagare per i loro ideali.
Non era il mondo perfetto, ma nella nostra povertà avevamo la libertà che pare ormai lontana, o almeno ci sembrava, poveri illusi, perché alla fine c’è sempre chi comanda, da solo o con altri, ed ai poveracci arrivano briciole comunque. Se solo penso alle illusioni degli anni passati, a come siamo stati presi in giro, mi viene ancora il nervoso, i miei pugni si stringono a trattenere il nulla che tutto questo ha lasciato.
Buck mi ha sempre detto di non portare rancore, di non odiare senza conoscere, perché si commettono sempre errori di valutazione.
Stronzate, ho odiato chi ci lasciava in povertà prima, chi ha ucciso i miei amici, chi ha bombardato e portato le epidemie, poi. Non c'è stato giorno in cui io non mi sia alzata maledicendo chi ci ha procurato tanto dolore, senza neanche accorgersi di noi che eravamo lì a prender le bombe.
Però la settimana scorsa mi sono svegliata ed ho capito, non serve disprezzare, non serve rimuginare o piangersi addosso. I tempi sono stati ostili, ma gli ideali non muoiono sotto le bombe, nè dietro le sbarre. Non è possibile che sia tutto finito, non è possibile che alla gente ora vada bene questa miseria. Per questo sono tornata a Maracay a salutare il Vecchio, gli ho lasciato un fiore sulla tomba, dopodomani riparto, i pianeti che ancora non conosco sono molti ed io ho solo una vita.

Tanti auguri Sun