31-05-2513

Lo sapevo che non dovevo fermarmi in questo posto di pazzi bigotti!
Ora che sono nascosta nella stiva di un firefly posso tirare un sospiro di sollievo. Sono bastati pochi segni perché mi considerassero quel che non sono: una strega. Lo fossi stata mi sarei sistemata la gamba, avrei protetto e salvato coloro che invece sono morti in guerra e, perché no, avrei anche aiutato di più a vincerlo il conflitto. Ma a quelli di Mother Mary non è bastato. I miei tatuaggi sono stati intesi come demoniache manifestazioni, la mia zoppia come punizione divina, solo il caso ha voluto che ora io non sia presso il rogo ad attendere d’essere fatta arrosto. 
Eiline, strega come me, ma soprattutto sarta eccellente ed invidiata, mi ha davvero aiutata nella fuga, avrei fatto davvero poca strada se fossi stata sola. Insieme siamo riuscite ad eludere quei bifolchi, insieme abbiamo rubato un calesse e siamo scappate, strisciando alla fine tra casse e scatole di una nave cargo in partenza. Solo ora che siamo nello spazio posso respirare davvero, senza più il terrore che mi brucino, certo forse ho preteso troppo dalla mia gamba sinistra, le fitte mi salgono lungo la schiena, ma ci penserò poi, per ora sono salva, e questo basta. 
Eiline dorme ed io guardo il vuoto intorno a me. 
Non penso che ritornerò su Victory.

Sun la strega

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